| Pavia, soltanto due innesti a gennaio
Mister Roselli chiede un giovane per reparto, ma Preite frena l’entusiasmo: «A centrocampo siamo coperti»
IL MERCATO
responsabile tecnico Gli arrivi sono vincolati alle cessioni che abbiamo programmato: Radoi, Mangiarotti e Pompilio non rientrano nei piani, Romano resta
PAVIA Tre giovani, uno per reparto: gli obiettivi del Pavia alla vigilia dell’apertura del mercato professionistico (dal 3 gennaio) li ha anticipati mister Giorgio Roselli dopo la partita con la Reggiana. «La verità è che ogni arrivo deve essere preceduto da una partenza o comunque le due cose andranno parallelamente – spiega il responsabile tecnico Aldo Preite entrando più nel dettaglio –. La priorità, e con il mister le cose sono già in chiaro, è trovare una sistemazione ai giocatori che già dall’estate non fanno parte del nostro progetto. Penso per esempio a Radoi e Mangiarotti per i quali si era già provato a trovare una collocazione tra luglio e agosto». La difesa è il reparto dove un innesto è più urgente dopo il grave infortunio di Fabio Reato: «Purtroppo per lui i tempi di recupero sono lunghi e dovremo cercare un giovane da inserire – ammette Preite –. Per quanto riguarda l’attacco, il discorso è subordinato alle cessioni che speriamo di concludere. Sia Radoi che Mangiarotti hanno bisogno di trovare spazio, e a loro si aggiunge anche Pompilio, che non rientra più nei nostri piani. Quindi in attacco, dove puntiamo su Cesca, Beretta, Meza Colli e Romano, ci dovrebbero essere diverse uscite». Ma Romano finora ha giocato poco o niente. «Penso che Romano possa restare anche se non ha trovato molto spazio – risponde Preite – Stesso discorso per altri giocatori. Pavia è un’ottima piazza, dove si ha a che fare con una società seria e quindi nelle scelte che i giocatori fanno c’è sicuramente anche quest’aspetto. Se poi a gennaio ci fossero richieste da parte di qualche elemento di cambiare maglia ne parleremo, ad oggi questa situazione non c’è». Anche a centrocampo mister Roselli ha ipotizzato un inserimento. «Questo è il reparto a nostro avviso dove siamo più coperti perché abbiamo visto che anche Di Chiara può giocare in mezzo e non solo sulla fascia – frena Preite –. Non dimentichiamo che recupereremo Redaelli, mentre per Scampini bisognerà aspettare ancora un mese e mezzo. Ferrini? In queste ultime due domeniche è andato in panchina e poi è subentrato, il mister fa sue scelte e probabilmente non lo ritiene al meglio in queste settimane. Per la società non c’è nessun problema o caso Ferrini, sono semplicemente decisioni tecniche. Per questo un difensore ed una punta rimangono le eventualità priorità di un mercato dove ci presentiamo, come dimostra questo girone d’andata, senza le pressioni psicologiche del dover comprare per cambiar rotta, come era accaduto un anno fa».
Enrico Venni
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